Vincere le allergie: perché l’immunoterapia specifica è la soluzione definitiva

Vincere le allergie: perché l’immunoterapia specifica è la soluzione definitiva

Le allergie sono in costante aumento: in Italia, si stima che su una popolazione complessiva di 60 milioni di abitanti, ben 12 milioni soffrano di una forma di allergia. Ciononostante, solo il 2% degli italiani affetti da allergie si sottopone all’immunoterapia allergene-specifica, un trattamento che potrebbe migliorare notevolmente la loro qualità di vita. Secondo l’Oms l’immunoterapia specifica costituisce l’unica opzione terapeutica in grado di modificare la storia naturale della malattia allergica, consentendo di arrestare o rallentare la progressione della malattia (per esempio, impedendo lo sviluppo di asma in chi soffre di rinite allergica) e di prevenire l’insorgenza di nuove sensibilizzazioni allergiche.

Che cos’è l’Immunoterapia allergene-specifica?

L’immunoterapia allergene-specifica, più nota con il termine improprio di vaccino, consiste nella somministrazione di dosi progressivamente crescenti dell’allergene verso cui il paziente risulta sensibile. In tal modo il suo sistema immunitario viene sollecitato a difendersi contro la sua allergia, producendo specifici anticorpi contro l’allergene ed inducendo lo sviluppo di tolleranza. Pertanto, a differenza di altri farmaci, anch’essi estremamente utili nel trattamento delle malattie allergiche come antistaminici e cortisonici, l’immunoterapia allergene-specifica non agisce sui sintomi, ma sul sistema immunitario: “spegne”, cioè, progressivamente la reazione anomala alla base dei sintomi dell’allergia.

Quali sono i benefici dell’immunoterapia?

La sintomatologia allergica è dovuta ad una alterata reazione del sistema immunitario nei confronti di sostanze generalmente innocue; nel caso delle allergie respiratorie, ad esempio, i pollini, gli acari della polvere, le muffe o i peli animali. L’immunoterapia specifica, agendo sulla causa della malattia, è in grado di correggere tale alterazione. L’effetto immuno-modulatore ad opera di tale terapia comporta, nel tempo, una riduzione dei sintomi e conseguentemente del consumo di farmaci per il trattamento di questi sintomi, quali antistaminici e cortisonici; inoltre, riduce il rischio della comparsa di complicanze che spesso peggiorano ulteriormente il quadro clinico, come la sinusite, la poliposi nasale, l’asma nei pazienti affetti da rinite, o l’ipertrofia adenoidea nei bambini.
Gli effetti positivi di una corretta immunoterapia sono relativamente rapidi, manifestandosi già dopo i primi mesi di trattamento. Nelle allergie respiratorie i farmaci più comunemente utilizzati (es. antistaminici orali, corticosteroidi nasali, ecc.) sono utili ed efficaci nel controllo dei sintomi, che però si ripresentano non appena il loro effetto cessa; in altri termini, non agiscono sulla causa della malattia allergica, ma solo sulle sue conseguenze. L’immunoterapia specifica, agendo sul meccanismo alla base di tale patologia, non solo, come detto, riduce i sintomi ed il consumo di tali farmaci, ma mantiene la propria efficacia nel tempo, generalmente per molti anni dopo la conclusione del trattamento.

Per quali allergie è indicata?

Le allergie per cui l’immunoterapia specifica risulta possibile sono quelle respiratorie (causate da acari della polvere, pollini, muffe, peli animali) e quelle da puntura di imenotteri (api, vespe e calabroni). Per questi allergeni l’immunoterapia si è dimostrata efficace e pertanto viene considerata come la terapia radicale e risolutiva.

Quanto dura?

La durata dell’immunoterapia va da un minimo di 3 ad un massimo di 5 anni: solitamente, sulla base dell’entità del miglioramento clinico dopo i primi 3 anni, si può decidere se concludere o proseguire fino a 4-5 anni.
Se i sintomi si ripresentano dopo aver completato il trattamento, si può prendere in considerazione l’inizio di un nuovo ciclo di immunoterapia.

Come si somministra?

La modalità di somministrazione di più vecchia data è quella sottocutanea, ovvero mediante l’iniezione di un estratto dell’allergene nella parte alta del braccio. Inizialmente le somministrazioni vengono solitamente effettuate a cadenza settimanale, aumentando progressivamente la dose, fino a raggiungere una dose detta “di mantenimento”, la cui frequenza di somministrazione è generalmente mensile. L’immunoterapia è quasi sempre ben tollerata e solo raramente possono presentarsi blandi effetti collaterali, quali rossore e prurito locali nelle ore successive all’inoculazione. Le somministrazioni devono essere effettuate da un medico, preferibilmente uno specialista Allergologo, ed essere seguite precauzionalmente da un tempo di osservazione di una mezz’ora. Per le allergie respiratorie esiste ormai da molti anni anche la possibilità di effettuare l’immunoterapia sublinguale, che consiste nel far sciogliere sotto la lingua l’estratto allergenico sotto forma di compresse o gocce. La somministrazione sublinguale deve essere eseguita con continuità (a seconda dell’allergene e dello schema posologico prescelto può essere necessario farla tutti i giorni o 2-3 volte a settimana), ma è associata ad un rischio ridotto di effetti collaterali, quali prurito e gonfiore sublinguale, e presenta il vantaggio di poter essere effettuata autonomamente a domicilio.

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