Vitamina D e allergie: come il sole può migliorare la tua salute
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A parte il ben noto ruolo nel metabolismo osseo e del calcio, diversi studi hanno sottolineato che la vitamina D gioca un ruolo importante nella regolazione generale del sistema immunitario. In particolare, influenza la produzione di citochine, molecole che regolano la risposta immunitaria; promuove la differenziazione delle cellule T regolatorie, che aiutano a mantenere la tolleranza immunologica e a prevenire le reazioni autoimmuni e allergiche; riduce la proliferazione delle cellule T helper di tipo 2 (Th2), che sono spesso coinvolte nelle reazioni allergiche. Sulla base di queste osservazioni, mantenere livelli adeguati di vitamina D potrebbe quindi essere importante nella gestione e nella prevenzione delle malattie allergiche.
Che cos’è la vitamina D?
Per capire cos’è la vitamina D partiamo dalla sua definizione fornita dall’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco: “La vitamina D è un pro-ormone liposolubile prodotto a livello della cute per azione dei raggi Uvb. L’esposizione solare rappresenta la principale sorgente naturale di vitamina D, tuttavia, essa può essere assunta anche con la dieta”. Esistono, quindi due vie attraverso cui l’organismo umano assorbe la vitamina D: attraverso la pelle, con il contributo dei raggi ultravioletti, sotto forma di vitamina D3 (colecalciferolo), e con l’alimentazione, sotto forma di vitamina D2 (ergocalciferolo).
Che ruolo ha la vitamina D nello sviluppo delle allergie?
La vitamina D sembra svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo delle allergie, modulando l’attivazione del sistema immunitario, migliorando la funzione di barriera epiteliale e influenzando la composizione del microbiota intestinale. Livelli adeguati di vitamina D possono quindi “migliorare” la risposta immunitaria e prevenire la sensibilizzazione allergica.
- Modifica il sistema immunitario. La vitamina D influenza la differenziazione delle cellule T (riduce la produzione di cellule T helper di tipo 2 – Th2, che sono associate alle risposte allergiche, promuovendo invece le cellule T regolatorie – Treg, che aiutano a mantenere la tolleranza immunologica e riducono l’infiammazione) e la produzione di citochine (diminuisce la produzione di citochine pro-infiammatorie, come l’IL-4, IL-5 e IL-13, che sono coinvolte nelle risposte allergiche, e aumenta la produzione di citochine anti-infiammatorie, come l’IL-10, che possono ridurre l’infiammazione e migliorare la tolleranza immunologica).
- Migliora la funzione della barriera epiteliale. La vitamina D migliora la funzione di barriera della pelle e delle mucose, riducendo la penetrazione degli allergeni. Una barriera epiteliale intatta è essenziale per prevenire le reazioni allergiche, poiché limita l’accesso degli allergeni al sistema immunitario.
- Influenza il microbiota. La vitamina D può influenzare la composizione del microbiota intestinale, ossia l’insieme di tutti quei microrganismi (batteri, funghi, protozoi, virus) che vivono normalmente nell’intestino senza danneggiarlo. La composizione del microbiota intestinale gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella regolazione del sistema immunitario; un microbiota “sano” può promuovere la tolleranza immunologica e ridurre il rischio di sensibilizzazione agli allergeni.
Vitamina D e Asma
L’asma bronchiale, quando è (come spesso accade) di natura allergica, è tipicamente determinata da un’aumentata attività delle cellule Th2, con conseguente produzione di IgE (anticorpi coinvolti nello sviluppo delle reazioni allergiche) e citochine infiammatorie. Queste causano ipereattività delle vie aeree, cioè aumento del tono muscolare di bronchi e bronchioli, che tendono quindi più facilmente ad ostruirsi. Negli ultimi tempi l’interesse si è focalizzato sul possibile ruolo protettivo della vitamina D nei riguardi dell’asma; la vitamina D, infatti, può ridurre l’infiammazione delle vie aeree e migliorare la funzione polmonare. Inoltre, potrebbe anche ridurre l’iperreattività bronchiale e migliorare la risposta ai corticosteroidi inalatori, farmaci comunemente utilizzati per il trattamento dell’asma.
Vitamina D e Dermatite atopica
Numerosi studi indicano che i livelli di vitamina D possono influenzare la gravità della dermatite atopica, una malattia infiammatoria cronica della pelle, comune soprattutto nei bambini, che si associa spesso allo sviluppo di allergie respiratorie, alimentari e da contatto. La maggioranza degli studi sull’argomento indica una relazione inversa tra la prevalenza e/o gravità della dermatite atopica e i livelli di vitamina D. La supplementazione di vitamina D, quindi, in bambini con carenza, sembra migliorare i sintomi della dermatite atopica. La vitamina D, infatti, può migliorare la funzione di barriera della pelle e ridurre l’infiammazione. Può anche influenzare la flora microbica della pelle, riducendo il rischio di infezioni secondarie, che spesso complicano la dermatite atopica.
Vitamina D e Rinite allergica
La carenza di vitamina D è stata collegata a un aumento della prevalenza della rinite allergica. La supplementazione può contribuire a ridurre la frequenza e la severità dei sintomi. La vitamina D comporta, infatti, una riduzione dell’infiammazione delle mucose nasali e una modulazione della risposta immunitaria locale.
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