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Dalla dermatite all’orticaria: le più comuni allergie da contatto

Dalla dermatite all’orticaria: le più comuni allergie da contatto

Le allergie da contatto sono reazioni infiammatorie cutanee causate da allergeni in grado di stimolare una risposta immunitaria sensibilizzante attraverso il contatto con la pelle. L’insorgenza e la gravità di tali manifestazioni dipendono da una predisposizione genetica, oltre che dall’esposizione, solitamente prolungata o frequente, a svariati allergeni, come metalli (es. nichel, cobalto), tessuti, coloranti, conservanti, e molti altri. Tuttavia, come le altre forme allergiche, le allergie da contatto possono manifestarsi senza alcuna familiarità, ed insorgere a qualsiasi età.

Quali sono gli allergeni più comuni?

Tra gli innumerevoli potenziali allergeni da contatto alcuni sono più comuni di altri. Il nichel è tra questi: è un metallo presente in molti oggetti di uso quotidiano, come monete, gioielli, fibbie delle cinture, bottoni, utensili da cucina, posate, chiavi e dispositivi elettronici.

Un altro metallo contenuto in molti oggetti di uso quotidiano e alla base delle allergie da contatto più comuni è il cobalto, presente in alcuni gioielli, bottoni, fibbie e protesi dentarie.

Anche il lattice (gomma naturale), presente in molti oggetti (guanti, preservativi, palloncini) e dispositivi medici, può provocare reazioni cutanee e, in alcuni casi, anche quadri clinici più gravi, come l’edema della glottide o l’asma.

Anche alcune sostanze presenti in cosmetici, saponi e prodotti per l’igiene personale possono causare allergie da contatto: ad esempio, kathon, formaldeide e parabeni.

Quali sono i sintomi dell’allergia da contatto?

Solitamente un’allergene da contatto, anche denominato aptene, determina lo sviluppo della cosiddetta dermatite allergica da contatto (DAC). Questa si presenta tipicamente con rossore e comparsa di vescicole, seguita dalla formazione di croste e desquamazione. Il prurito è sempre presente, ma non è diffuso a tutto il corpo come in altre forme di dermatite, bensì compare solo nelle sedi di contatto con la sostanza incriminata.

L’orticaria da contatto è invece caratterizzata dalla comparsa di chiazze pruriginose, gonfie e rossastre (pomfi), che possono manifestarsi dopo l’esposizione cutanea a piante, cibo o farmaci. La reazione può essere immediata o ritardata di alcune ore.

La fotodermatite da contatto è una reazione allergica scatenata dall’interazione tra una sostanza chimica sulla pelle e la luce solare. I sintomi includono rossore, vescicole e desquamazione della pelle.

Come si fa la diagnosi?

L’iter diagnostico delle allergie cutanee spetta allo specialista Allergologo, il quale, attraverso un’accurata raccolta della storia clinica del paziente, valuterà se il quadro clinico deponga per una sospetta allergia da contatto. In tal caso lo specialista potrà eseguire il patch test, che consiste nell’apporre sulla superficie cutanea dei cerotti contenenti diverse tipologie di allergeni da contatto, che verranno rimossi dopo almeno 48 ore, onde poter verificare la comparsa di una reazione in corrispondenza degli allergeni applicati. Esistono diversi pannelli di patch test (serie Standard, serie parrucchieri, serie ortopedica, ecc.), per cui sarà cura dell’allergologo scegliere quali tipi di patch test effettuare sulla base della storia del paziente (es. localizzazione della reazione, professione svolta, ecc.). Una volta ottenuto il risultato, questo viene messo in relazione con le informazioni cliniche del paziente, al fine di valutare una possibile relazione di causa-effetto tra il contatto con il potenziale allergene e la sintomatologia cutanea descritta.

Come curarle?

Il trattamento delle allergie da contatto può differire a seconda dell’allergene sensibilizzante, identificato mediante il patch test. Nella maggior parte dei casi sarà necessario prevenire una nuova esposizione a tale sostanza. Nella fase acuta della reazione allergica da contatto, solitamente è sufficiente l’applicazione locale di creme a base di cortisone, per controllarne l’infiammazione e il prurito. In alcuni casi, può essere necessario la prescrizione di farmaci orali o iniettabili (cortisonici, antistaminici, antibiotici) per gestire sintomi di maggiore gravità.

Orticaria tre domande e risposte

Tre domande e risposte sull’orticaria

Cos’è l’orticaria?

L’orticaria è una condizione della pelle caratterizzata dalla comparsa di lesioni cutanee rosse e rilevate chiamate pomfi, spesso associate a prurito, che possono essere di varie dimensioni, limitate ad una parte del corpo (orticaria localizzata) o distribuite su grandi aree (orticaria diffusa). In base alla durata e alle modalità di insorgenza, l’orticaria si distingue in orticaria acuta (se dura meno di sei settimane) ed orticaria cronica (che dura più di 6 settimane e persiste nel tempo).

Cosa la causa?

Il principale ‘attore’ della reazione orticarioide è una sostanza chiamata istamina, che provoca dilatazione dei vasi sanguigni e conseguentemente rossore e gonfiore della pelle.

L’orticaria acuta può essere spesso di natura allergica ed è solitamente causata da farmaci, alimenti, o punture di imenotteri (api, vespe, calabroni). Tali allergeni interagiscono con il nostro sistema immunitario determinandone il rilascio dell’istamina, con conseguente innesco della reazione allergica.

Nella forma cronica molto spesso non è identificabile una causa, ma può esservi una correlazione con una patologia autoimmune, (come lupus, artrite reumatoide, celiachia) o con altre condizioni croniche, quali infezioni, patologie della tiroide, tumori, epatiti, o parassitosi intestinali.

Come si risolve?

La terapia di elezione, quando necessaria, è rappresentata dagli antistaminici: vengono somministrati per via orale e sono, come indica il nome stesso, capaci di inibire il rilascio di istamina, riducendo prurito e rash cutaneo, alleviando quindi i sintomi. Molto spesso l’utilizzo degli antistaminici è sufficiente al controllo della sintomatologia, eventualmente aumentando la dose terapeutica (fino a 4 volte quella prevista).

Nei casi di di orticaria di maggiore intensità, o di associazione con angioedema o altri sintomi, si può ricorrere a un breve ciclo di corticosteroidi per via sistemica. In alcune forme di orticaria cronica particolarmente resistenti agli antistaminici è possibile effettuare una terapia con anticorpi monoclonali rivolti contro gli anticorpi IgE, impedendone in tal modo il legame con le cellule responsabili del rilascio dell’istamina.