Allergia veleno imenotteri

Cosa sapere sull’allergia al veleno di imenotteri

L’allergia al veleno di insetti può svilupparsi a qualsiasi età. Si può essere punti molte volte senza manifestare alcuna reazione, finché, all’ennesima puntura, il sistema immunitario produce anticorpi specifici (le IgE) contro il veleno, provocando la sensibilizzazione allergica.

Affinché possa essere seguito un corretto iter diagnostico e terapeutico, è importante identificare correttamente l’insetto pungitore.

Gli imenotteri sono un ordine di insetti pungitori che comprende varie specie. Quelli di maggiore interesse allergologico appartengono alle superfamiglie degli Apidi (tra cui l’ape ed il bombo) e dei Vespidi (tra cui al vespa comune ed il calabrone). Riconoscerli non è sempre facile.

Cosa fare in caso di puntura?

Se dopo la puntura compaiono rossore e gonfiore in una zona di circa 2-3 cm di diametro, si tratta di una reazione perfettamente normale, dovuta alle proprietà infiammatorie del veleno iniettato dall’insetto; in questo caso è sufficiente l’applicazione di ghiaccio e di una pomata al cortisone sulla superficie cutanea interessata.
Se il pungiglione è rimasto infilato nella pelle è molto importante estrarlo, e farlo in modo appropriato, onde evitare che il sacco velenifero ad esso attaccato continui a rilasciare veleno. Per farlo, è preferibile ricorrere ad un oggetto affilato, come una limetta o anche una carta di credito, in modo da sollevare il pungiglione gradualmente dal basso verso l’alto. Se il paziente ha già una diagnosi di allergia a veleno di imenotteri deve portare sempre con sé la sua terapia d’emergenza (antistaminici e cortisonici; nei casi di reazioni più gravi, anche l’adrenalina autoiniettabile).

Come si manifestano le reazioni allergiche a veleni di imenotteri?

Generalmente i sintomi da puntura di imenottero compaiono immediatamente, nell’arco di qualche minuto, o entro un’ora; solo occasionalmente possono manifestarsi anche a distanza di ore o giorni.

Dopo la puntura di imenottero possono verificarsi sintomi di diversa gravità. Le reazioni locali, e le cosiddette reazioni locali estese (cioè del diametro di almeno 10 cm e con durata superiore a 24 ore) sono generalmente di natura infiammatoria, e non di interesse allergologico. Al contrario le reazioni generalizzate sono spesso espressione di una sensibilizzazione allergica. Queste ultime hanno solitamente un’esordio molto rapido e possono coinvolgere, oltre al distretto cutaneo, anche l’apparato gastrointestinale, quello respiratorio e quello circolatorio, provocando sintomi di varia gravità, fino allo shock anafilattico, condizione che mette a serio rischio la vita del paziente, e che statisticamente si verifica nell’1% dei casi.

Come si fa la diagnosi?

Come per tutte le altre forme allergiche, anche le reazioni a veleni di imenotteri tendono a manifestarsi puntualmente ogni volta che si è punti dall’insetto. Pertanto non è sufficiente recarsi in Pronto Soccorso per una corretta gestione dell’episodio acuto, ma è indispensabile rivolgersi ad uno specialista Allergologo per il corretto iter diagnostico.

La diagnosi di allergia al veleno di imenotteri si fonda su una dettagliata raccolta anamnestica e sull’esecuzione di opportuni test allergologici. I test cutanei, eseguiti con estratti di veleni purificati, sono solitamente in grado di identificare l’insetto responsabile della sensibilizzazione; ad essi va affiancata l’esecuzione di alcuni esami del sangue, quali la ricerca delle IgE specifiche (RAST) verso il veleni ed il dosaggio della triptasi sierica. Se i test danno esito positivo occorre dotare il paziente di un kit di emergenza, composto da un antistaminico, un cortisonico e l’adrenalina auto-iniettabile, e verificare la possibilità di eseguire una immunoterapia specifica.

Quando serve il vaccino?

L’immunoterapia allergene-specifica, volgarmente denominata anche vaccino, per veleno di imenotteri, è l’unico strumento terapeutico in grado di modificare la risposta del sistema immunitario all’allergene, proteggendo il paziente da nuovi episodi di reazione in caso di ri-puntura.

La sua efficacia è anche superiore a quella delle altre immunoterapie allergene-specifiche, raggiungendo circa il 100%, ed è considerata a tutti gli effetti una terapia salva-vita. Deve essere eseguita da personale esperto e viene praticata per 3-5 anni.

Chi, in particolare, deve sottoporsi a immunoterapia?

La terapia trova indicazione nelle reazioni allergiche di tipo sistemico; si può inoltre valutare la possibilità di eseguire tale trattamento anche in altri casi, tenendo in considerazione alcuni fattori come lo stile di vita e la categoria professionale del paziente (es. apicoltori, agricoltori).

Quali sono le regole da seguire per ridurre il rischio di essere punti?

La stagione più a rischio è quella estiva, sia perché si passa più tempo all’aria aperta, sia perché si indossano abiti che lasciano scoperte aree del corpo più ampie. Ecco alcune regole per proteggersi:

  • Evitare di indossare abiti larghi e di colore nero o molto vivace: preferire il bianco.
  • Evitare di usare profumi: preferire shampoo e creme solari inodori.
  • Evitare di camminare scalzi nei prati.
  • Evitare di avvicinarsi a fiori molto profumati o frutta matura.
  • Evitare di lasciare cibi e bevande esposti se si mangia all’aperto; non bere bibite zuccherate direttamente dalla lattina, nella quale gli insetti potrebbero entrare.
  • Fare particolare attenzione se si spostano ceppi in quanto le vespe nidificano spesso nelle immediate vicinanze.
  • Evitare di viaggiare in auto con i finestrini aperti.
  • Applicare le zanzariere alle finestre.
  • Tenere ben chiuse le pattumiere.
  • Nel caso di presenza di imenotteri, rimanere calmi ed allontanarsi lentamente.
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