Allergie e sport all’aria aperta: consigli pratici per restare in forma
L’arrivo dell’estate solitamente rende più allettante l’idea di praticare sport all’aria aperta anziché in palestra. Tuttavia, in molti sono costretti a privarsi del piacere di correre, andare in bicicletta o fare yoga in un parco, per evitare riacutizzazioni delle allergie respiratorie. Pollini, polvere ed altri allergeni possono trasformare quella che sarebbe un’attività piacevole e salutare in un fastidioso ripetersi di starnuti, occhi che lacrimano, colpi di tosse, ed anche altri sintomi di maggiore severità.
Quando facciamo sport, lo sforzo fisico induce il nostro organismo ad una respirazione più profonda e più rapida che a riposo. Ciò determina l’inalazione di quantità maggiori di allergeni e sostanze potenzialmente irritanti l’apparato respiratorio, il che aumenta il rischio di infiammazione delle vie aeree. Questo fenomeno si traduce in disturbi di varia natura, da quelli ‘fastidiosi’ come starnutazione, lacrimazione e prurito degli occhi, a sintomi più severi e pericolosi, come tosse e broncospasmo. Tale condizione, inoltre, incide negativamente sulle prestazioni atletiche, e rende più lento il recupero. La congestione nasale, ad esempio, rende più difficoltosa la respirazione, il che comporta un ridotto apporto di ossigeno ai tessuti, con conseguente minore rendimento nella performance. Oltretutto è bene sottolineare che l’infiammazione delle vie respiratorie può persistere anche quando, terminata l’attività fisica, si rientra a casa: i muscoli, infatti, incontrano maggiore difficoltà a riparare i micro-traumi legati all’allenamento, per cui la fase di recupero dopo lo sforzo fisico può richiedere più tempo. Il sonno, inoltre, è spesso disturbato, il che incrementa ulteriormente il senso di fatica.
Il movimento all’aria aperta è un’attività salutare, e non bisognerebbe rinunciarvi. Rivolgersi ad un allergologo può aiutare a migliorare le performance sportive: lo specialista potrà prescrivere gli opportuni test allergologici al fine di capire quali allergeni evitare e come farlo, e consigliare come comportarsi affinchè i sintomi respiratori possano essere controllati efficacemente.
Prima di tutto, occorre sapere che esistono degli accorgimenti da poter mettere in pratica che possono evitare di dover rinunciare a svolgere attività sportive all’aria aperta.
1. Conoscere i propri allergeni
Il primo passo per affrontare un’allergia è identificare gli allergeni causa di reazione. Il polline è uno dei principali responsabili dei sintomi insorti all’aria aperta. Ma che tipo di polline? Quali piante scatenano tali manifestazioni? Consultare un allergologo può aiutare a capire a cosa si è allergici e come gestire meglio l’esposizione a tali sostanze.
2. Monitorare i livelli di polline nell’aria
Prima di uscire per fare sport, è utile controllare la concentrazione dei pollini nella propria zona. Esistono specifiche app e siti web che riportano i periodi di fioritura ed i giorni di massima concentrazione allergenica nell’atmosfera, calcolati sulla base delle condizioni meteorologiche e delle specie vegetali presenti in una determinata area geografica. Nelle giornate in cui i livelli di polline sono particolarmente alti potrebbe essere preferibile optare per un’attività indoor, oppure pianificare le sessioni di allenamento nelle ore in cui il polline dovrebbe essere meno presente, come la mattina presto o la sera tardi.
3. Scegliere l’orario migliore
Può essere consigliabile, per l’appunto, allenarsi in alcune fasce orarie: in città, la concentrazione di pollini è più bassa al mattino tra le 6 e le 8. In campagna, invece, sarebbe meglio fare attività fisica alla sera, a partire dalle 19.
4. Scegliere il luogo adatto
Non tutti i luoghi all’aperto sono uguali in termini di concentrazione allergenica. Particolarmente a rischio sono i campi in fiore, le zone in cui l’erba è stata tagliata da poco, e le aree boschive se sono presenti le specie a cui sappiamo essere sensibili. I sintomi respiratori potrebbero manifestarsi meno frequentemente se ci si allena lungo un corso d’acqua o un lago, dove in genere il polline è meno diffuso. Anche l’altitudine può influenzare la concentrazione di polline nell’aria; fare sport in montagna, quindi, potrebbe essere una buona opzione.
5. Evitare lo smog
Numerosi studi dimostrano che l’elevata concentrazione di ozono e altre sostanze tossiche o irritanti a cui ci si espone nei centri cittadini non fa che amplificare l’azione infiammatoria del polline, provocando reazioni allergiche ancora più severe del solito, in particolare nei soggetti asmatici. Sarebbe quindi meglio evitare di praticare jogging nel centro cittadino o in prossimità di aree industriali, e preferire zone verdi o in cui le strade sono meno trafficate.
6. Evitare altri agenti irritanti
Oltre all’inquinamento atmosferico, anche altri fattori possono peggiorare la severità dei sintomi respiratori nell’allergico, in particolare il fumo di sigaretta. Talvolta anche alcuni prodotti per la cura personale possono irritare ulteriormente l’apparato respiratorio. Evitare queste sostanze può aiutare a mantenere i sintomi sotto controllo.
7. Scegliere con attenzione il tipo di attività fisica
Il contatto con la natura comporta innumerevoli benefici per il nostro organismo, stimolando il sistema immunitario e riducendo lo stress psico-fisico. È preferibile, tuttavia, dedicarsi a sport di resistenza leggeri: uno sforzo fisico oltre il limite può indebolire la risposta immunitaria e favorire una più massiccia penetrazione degli allergeni respiratori nelle vie respiratorie più profonde.
8. Prepararsi adeguatamente
Indossare occhiali da sole avvolgenti può aiutare a proteggere gli occhi dall’esposizione agli allergeni respiratori. Anche l’utilizzo di mascherine, chirurgiche o FFP2, che ne riducono l’inalazione, può essere d’aiuto.
Dopo l’attività fisica, fare una doccia e cambiare i vestiti aiuta a rimuovere eventuali allergeni depositatisi sulla pelle e sul cuoio capelluto.
9. Mantenere una buona idratazione
Bere molta acqua è sempre importante durante l’attività fisica, ma è particolarmente raccomandato per chi soffre di allergie respiratorie, perché aiuta a preservare l’umidità delle vie respiratorie, che contrasta l’effetto irritante degli allergeni.
10. Seguire la corretta terapia
Molto spesso i suddetti accorgimenti non sono sufficienti a placare i sintomi descritti, ed è necessario ricorrere ai farmaci. Gli antistaminici orali ed i cortisonici nasali permettono solitamente permettono di controllare le manifestazioni della rinocongiuntivite, come starnutazione, naso che cola, prurito degli occhi e del palato, ed altri ancora. Talvolta, l’attività fisica, associata all’esposizione agli allergeni respiratori, può provocare una riacutizzazione dell’asma, per cui sarà necessario ricorrere a broncodilatatori o cortisonici per via inalatoria. Altre volte i sintomi si presentano con maggiore severità ed è necessario assumere anche cortisonici anche per bocca. Ad ogni modo, prima di decidere quali farmaci avere a portata di mano durante l’attività fisica, e quali assumere, è sempre raccomandato consultare uno specialista allergologo, che potrà fornire le indicazioni terapeutiche adeguate al caso.
Combatti le allergie e goditi lo sport! L’estate è la stagione perfetta per lo sport all’aria aperta, ma se soffri di allergie, è importante provvedere in tempo.
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