Autunno in allerta: le allergie respiratorie da non sottovalutare
La stagione in cui si manifestano maggiormente i sintomi dell’allergia respiratoria è sicuramente la primavera, che coincide con la più alta concentrazione di polline rilasciato da alcune piante. Tuttavia, capita sempre più frequentemente di avvertire disturbi analoghi anche in altri periodi dell’anno, ad esempio durante la stagione autunnale. I sintomi più comunemente associati alle allergie autunnali comprendono ostruzione nasale, starnutazione, rinorrea, tosse, prurito o bruciore della gola, respirazione difficoltosa e broncospasmo. In autunno, tali sintomi possono essere causati sia da alcuni pollini, come la parietaria nel centro-sud Italia o l’ambrosia al nord, sia da allergeni indoor, come gli acari della polvere o le muffe. Scopriamo insieme le tre allergie autunnali più frequenti e come gestirle al meglio.
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Allergia ai pollini
Anche se associamo spesso i pollini alla primavera, ci sono alcune piante che fioriscono in autunno e che possono causare sintomi respiratori anche severi. Tra queste, le erbe appartenenti alla famiglia delle Composite, ed in particolare l’Ambrosia, sono note per rilasciare polline proprio nei mesi autunnali. L’Ambrosia è particolarmente diffusa nel nord Italia e il suo polline è estremamente leggero, il che ne permette il trasporto anche a lunghe distanze con il vento. Clinicamente, e differentemente dalla maggior parte delle allergie ai pollini, l’allergia all’Ambrosia tende a manifestarsi spesso con l’ostruzione nasale. La Parietaria, invece, o erba muraria, ha una crescita molto più rigogliosa nel centro-sud Italia, e penetrando nelle vie aeree più piccole può causare, oltre ai sintomi naso-oculari, anche l’asma bronchiale.
Per ridurre i sintomi di tali allergie si consiglia di evitare le attività all’aperto nelle giornate ventose o durante i picchi di concentrazione pollinica. L’uso di occhiali da sole all’aperto può aiutare a proteggere gli occhi dal contatto con i pollini. In casa, è utile mantenere le finestre chiuse ed utilizzare filtri HEPA per purificare l’aria. Qualora tali accorgimenti non dovessero bastare, lo specialista Allergologo potrà prescrivere farmaci a seconda del quadro clinico del paziente, come antistaminici e cortisonici per via nasale o orale, o farmaci per via inalatoria, come cortisonici e broncodilatatori.
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Allergia agli acari della polvere
Con il calo delle temperature si tende a trascorrere più tempo al chiuso ed a riattivare il sistema di riscaldamento. Gli ambienti caldi e poco ventilati rappresentano l’habitat ideale per la proliferazione degli acari della polvere, piccoli organismi che si annidano soprattutto su materassi, cuscini, tappeti, divani e peluches. Le loro particelle, se inalate, possono scatenare congestione e gocciolamento nasale, starnutazione, prurito agli occhi, tosse e spesso anche asma; tali sintomi, data l’elevata concentrazione di questo allergene sul materasso e sul cuscino, tendono a manifestarsi più frequentemente al risveglio o durante il riposo notturno.
Per ridurre l’esposizione agli acari della polvere è fondamentale mantenere la casa pulita e ben ventilata. Utilizzare coprimaterassi e copricuscini antiacaro, lavare regolarmente le lenzuola in acqua calda e ridurre la presenza di tappeti, cuscini e tende può fare la differenza. Anche l’uso di un deumidificatore, in modo di mantenere l’umidità al di sotto del 50%, può aiutare a limitare la proliferazione degli acari.
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Allergia alle muffe
L’umidità tipica dell’autunno, spesso accompagnata da piogge frequenti, crea le condizioni ideali per la proliferazione delle muffe. Le foglie cadute, che si accumulano in giardini, strade e marciapiedi, trattengono l’umidità, diventando terreno fertile per le muffe. Anche all’interno delle abitazioni, in ambienti umidi come bagni, cantine e soffitte, la crescita delle muffe può intensificarsi in questa stagione. Le spore della muffa, che si disperdono nell’aria, possono essere inalate facilmente, provocando sintomi come naso chiuso o gocciolante, prurito agli occhi ed al naso, fiato corto e broncospasmo.
La prevenzione dell’allergia alle muffe passa attraverso il controllo dell’umidità ambientale: è importante assicurarsi che gli ambienti domestici siano ben ventilati, soprattutto bagni e cucine, dove l’umidità è più alta. Se si nota la formazione di muffa, è essenziale rimuoverla immediatamente con prodotti specifici.
Non farti fermare dalle allergie! Individuare quali allergeni sono causa dei sintomi nel periodo autunnale ed adottare le più opportune misure preventive può fare la differenza.
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